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Nutrizione e benessere

Il potere terapeutico del limone

Infezioni, gastralgie, nausea gravidica, transito intestinale, oligospermia

Sono tante le straordinarie proprietà medicamentose e nutrizionali del limone, alcune delle quali erano conosciute fin dai tempi più antichi, mentre altre sono state riscoperte alla luce delle moderne conoscenze scientifiche. Tali proprietà dipendono dal contenuto di molte vitamine e sali minerali.
Il componente più noto di questo frutto è sicuramente la vitamina C, di cui sono universalmente note le importanti proprietà, ma notevole è anche la percentuale di acqua e di acido citrico.
Oltre alla vitamina C il limone contiene anche la vitamina B1 utile per il sistema nervoso, la vitamina B2 efficace per la crescita oltre che per l’attività delle cellule nervose e, la vitamina PP anch’essa indispensabile al sistema nervoso e all’apparato digerente.
Tra i sali minerali importante è il contenuto di potassio, calcio e fosforo, importanti per la contrazione muscolare, la trasmissione nervosa e la matrice ossea.
Contrariamente alla maggior parte dei frutti che a causa della ricchezza in glucidi sono vietati ai soggetti diabetici, il limone ha proprietà utili nel trattamento del diabete poiché presenta un ridotto contenuto di zuccheri, tanto da renderlo il frutto meno calorico in assoluto (11 calorie ogni 100 g di parte edibile).

Azione antibatterica e antivirale

Nella scorza sono presenti numerosi oli essenziali, tra i quali il limonene, il terpene, il canfene, il fellandrene e il pinene, dotati di azione antisettica, battericida, antimicotica, antifebbrile, eupeptica, sedativa del sistema nervoso e stimolante il sistema immunitario. L’azione battericida della buccia di limone è efficace contro il vibrione del colera, il meningococco, gli stafilococchi, il gonococco e numerosi bacilli, fra i quali quelli del tifo, della tubercolosi e della difterite (Kobert, Cavel, Morel, Tecca, Sangiorgi, Catosi, Cadéac e Meunier). E’ curioso sapere che a Napoli, durante il colera del 1973, venne prescritto l’impiego dei limoni a scopo preventivo e curativo.
Anche il succo di limone costituisce un antisettico e un battericida naturale tra i più potenti : giova nelle otiti e nel raffreddore e ha una certa efficacia nella cura delle infiammazioni della gola, delle afte della bocca, delle gengiviti e delle infiammazioni della lingua. I gargarismi con succo di limone migliorano il trofismo della mucosa orale e delle gengive, in virtù della sua funzione astringente, disinfettante e antibatterica.
Nelle lesioni cutanee e in tutte le forme eczematose, l’azione cicatrizzante, antibatterica e astringente del limone viene sfruttata in Bioterapia Nutrizionale®, preparando una emulsione di succo di limone e olio extravergine di oliva al 50% da applicare sulle zone lese (agli effetti terapeutici del limone si aggiungono quelli emollienti dell’olio, che protegge la cute formando un film lipidico di superficie e apporta la vitamina E).
Questo frutto è anche un buon tarmicida naturale: basta appendere negli armadi qualche sacchetto di tela contenente scorze secche di limone per tenere lontani questi insetti.

Azione sulla funzionalità gastrica

Molti hanno l’idea che il succo di limone sia acidificante, invece esso è alcalinizzante e si può utilizzare come antiacido gastrico, utile anche nel trattamento delle ulcere. Il succo di limone facilita nel nostro intestino la formazione di carbonati di potassio e di calcio, che mantengono l’alcalinità naturale del sangue (Rancoule e Lebbè). Inoltre, l’acido citrico naturale contribuisce all’assorbimento del calcio nel duodeno, mentre la citrina (flavonoide), contenuta nella scorza, esplica un’azione tonica a carico dell’endotelio capillare, tanto da essere utile nella terapia dell’ascite secondaria alla cirrosi epatica (Binet, Tanret, Laederch e Beoit).
Nella nausea da ipo- o da iperacidità, il succo di limone si comporta come un regolatore dell’ambiente gastrico, in quanto capace di tamponare gli eccessi e i difetti di produzione di acido cloridrico.
In Bioterapia Nutrizionale® si ricorre al limone per ottenere un effetto antiacido molto netto e immediato in situazioni acute, oppure per risolvere alcune condizioni cliniche caratterizzate da pirosi gastrica e/o reflusso esofageo con o senza nausea. Nel primo caso si fa assumere una piccola quantità (in media un cucchiaino da caffè) di succo di limone. In assenza di nausea invece si valuta la possibilità di far assumere un certo numero di limoni al giorno, da associare all’opportuno trattamento bionutrizionale.
Una fetta di limone intrisa sui due lati con zucchero è invece molto efficace nel trattamento della nausea gravidica, sempre provocata da tossine endogene. L’apporto di zucchero è indispensabile per fornire energia al fegato e facilitarne l’azione detossificante, mentre l’acidità del limone contrasta la fastidiosa sensazione di nausea, per le ragioni precedentemente esposte.
La fetta di limone con lo zucchero costituisce anche un efficace presidio bionutrizionale in tutte le situazioni fisiopatologiche simili a quella della nausea gravidica, come nelle cefalee su base epatica (per mancata metabolizzazione delle neurotossine), associate a una nausea più o meno intensa.
Nelle difficoltà digestive si sfruttano le proprietà eupeptiche della scorza di limone, facendo assumere, dopo un pasto troppo abbondante, una tazzina da caffè di tisana di buccia di limone (canarino). Quest’ultima si prepara facendo bollire la buccia di un quarto circa di limone in mezza tazza d’acqua per 5 minuti, fino a ottenere un liquido color canarino che deve essere assunto molto caldo, in modo da avere un effetto digestivo, indotto sia dal calore del liquido, sia dai principi attivi presenti nella scorza bollita.

Limone e transito intestinale

Esiste molta confusione circa l’effetto del limone sul transito intestinale. La quota liquida, l’azione sulle mucose della vitamina C e l’acido citrico (che stimola la produzione dei bicarbonati pancreatici e facilita la secrezione della bile) rendono il limone un alimento che sollecita intensamente il transito intestinale. In Bioterapia Nutrizionale® viene prescritta al mattino la spremuta di un limone con aggiunta di acqua e miele (anch’esso dotato di effetto lassativo) nel miglioramento della stipsi ostinata.
Tuttavia il limone risolve tutte le forme dissenteriche batteriche o virali, in quanto la sua azione germicida e viricida contribuisce a eliminare la causa che scatena e sostiene la manifestazione morbosa.
Anche in una associazione alimentare composta da riso, uovo sodo, parmigiano e succo di limone, quest’ultimo contribuisce ad addensare i nutrienti, rendendoli più adeguati a frenare un transito intestinale patologico, come quello che si manifesta nella rettocolite ulcerosa.

Limone e oligospermia

Per favorire la produzione e la vitalità degli spermatozoi si consiglia il consumo di 1-2 limoni al giorno, da integrare con tutti gli alimenti che vivacizzino, nutrendoli, gli spermatozoi, quali la bottarga, le ostriche, i gamberi, i latterini, la neonata, l’agnello, il tartufo bianco e nero, il sedano.
In associazione al limone utili saranno anche: i semi di zucca, il cui zinco è indispensabile per il metabolismo degli spermatozoi; il prezzemolo, utile per il suo contenuto in ferro e vitamina C; l’olio extravergine di oliva, la cui vitamina E viene considerata fondamentale per sostenere a aumentare la fertilità e la vitalità degli spermatozoi; le fragole, in virtù della loro azione fluidificante del sangue e della linfa (oltre che del contenuto in vitamina C, sodio, ferro e fruttosio), che contribuiranno ad aumentare la motilità degli spermatozoi.

 

A questo frutto è attribuita anche una funzione ipotensiva, antiuricemica e antireumatica, nonché quella di prevenire l’arteriosclerosi e di migliorare la fluidità del sangue.